Benvenute al secondo episodio di Skean Talks, uno spazio sicuro in cui possiamo parlare della nostra pelle. Senza vergogna, senza tabù. La nostra ospite di oggi è Simona Beccarsimag.
Ciao Simona, grazie infinite per aver accettato il nostro invito! Ti va di presentarti alle nostre lettrici e parlarci un po’ di te?
Ciao Paola, grazie a te per l’invito! Sono felice di partecipare a Skean Talks, è la mia prima intervista.
Mi chiamo Simona e sono classe ’83. Sono cresciuta in un piccolo paese delle Marche a 10 km dal mare, sono laureata in psicologia. Per carattere sono una curiosa e ho sempre subito il grande fascino del web, dei blog prima e poi con le piattaforme social.
Beccarsimag è nato del 2017 e incarna la mia grande passione.
Ho iniziato ad avere consapevolezza del mio corpo intorno ai 30 anni, non sono stata educata a dare importanza alla cura per me stessa perché era tutto troppo frivolo, mi sentivo ripetere frasi tipo “non serve”, “ma cosa spalmi”. I miei genitori sono ’68ini, figli di una generazione ribelle dove ero bella cosi: struccata e con i capelli cortissimi. Ho fatto una grande lavoro su me stessa imboccare la mia strada e scegliere quello che realmente mi piace e mi fa stare bene.
Fun fact la prima volta che mi sono truccata è stato a 23 anni nel 2007 quando mi sono sposata!
Sono sicura che eri bellissima anche da struccata e con i capelli corti ma ammiro tanto la tua scelta del “beauty”. Credo che tu sia stata molto coraggiosa. Non è facile abbattere il pregiudizio della superficialità. Dietro un po’ di rossetto c’è tanto altro, ma non tutti vogliono capirlo!
Ti va di parlami del rapporto con la tua pelle? Hai mai avuto problemi dermatologici?
La mia pelle del viso non ha mai avuto particolari problemi, giusto qualche brufolo durante l’adolescenza, ma vorrei soffermarmi sulla pelle del corpo. Alcune volte quando si parla di skincare ci limitiamo a parlare del viso, in realtà la pelle è l’organo più grande del nostro corpo.
Durante l’adolescenza ho avuto uno sviluppo repentino avvenuto in un estate che ha strappato la pelle in più punti, come seno, cosce e addome.
Ho vissuto questo momento come un reale dramma. Il mio corpo era completamente cambiato e aveva dei segni importanti, visibili, strappi bianchi che segnavano le mie gambe.
Ho iniziato a sentire commenti mascherati da battute “sembri una cartina geografica”, “tom tom” (riferito al navigatore, lo so è un pò boomer ma io sono vecchietta!).
Ho versato tantissime lacrime, mi sono sentita inadeguata, mi vergognavo ad andare in spiaggia.
Non c’erano i social, non c’era Youtube con il tutorial per trattare le smagliature…
Con calma e molto lavoro sulla mia accettazione ho capito che vado bene anche così che sono bella anche così.
Di conseguenza, ho anche imparato grazie alla rete ad usare i prodotti giusti quello che va bene per me, che rende la mia pelle più elastica e idratata e meno soggetta a smagliarsi di nuovo.
Le smagliature…in effetti non avevo mai pensato a quanto i social avessero “normalizzato” questa caratteristica della pelle. Grazie mille per averci raccontato questa storia, Skean Talks nasce per confessioni tipo queste. E invece, come ti sei approcciata alla skincare? È stata una necessità o ti sei lasciata trascinare da questo trend?
Credo che la skincare sia stata molto collegata alle mie smagliature. Da questa “necessità”, ho imparato a prendermi cura del corpo, della pelle, del viso e mi sono avvicinata a questo universo meraviglioso!
Come ti accennavo prima, ho imparato ad amarmi (un pò tardi, ma meglio tardi che mai) e questo per me è stato un grande traguardo. Prendermi cura di me mi ha dato sicurezza e la mia persona ne ha beneficiato in generale, anche nel rapporto con gli altri.
Adesso la skincare fa parte della mia vita e condivo la mia passione sui social!
Non sono solo creme, è un momento per me, li ricordo che mi voglio bene e il mio benessere è una priorità!
Sui social si parla tantissimo di beauty. Make up, skincare, prodotti virali. C’è un argomento che riguarda la pelle di cui si parla ancora troppo poco, secondo te?
Sicuramente tutto ciò che riguarda il corpo, direi bodycare in un’ottica positiva.
Questo è un argomento a me molto caro e, a volte, credo venga trascurato.
Vorrei davvero prendere per mano ogni adolescente e spiegare loro come cambia il corpo e cosa fare per amarlo come qualcosa di veramente prezioso. Al contrario, vedo parlare troppo di “invecchiamento” cutaneo, credo che si stia demonizzando il corso normale della vita e della pelle. Vedo content creator molto giovani parlare di rughe sottili e mi fanno sorridere, invecchiare è un privilegio!
Condivido a pieno ogni parola che hai detto. C’é ancora tanta strada da fare per un universo beauty che ci faccia sentire bene e accettate!
E invece, come descriveresti la tua skincare routine?
La mia skincare è una vera e propria coccola, strutturata sulla mia pelle e per la mia pelle.
È lo step della giornata che aspetto con non vedo l’ora che arrivi. Quando mi dedico del tempo, da sola, sento lo stress della giornata della giornata che scivola via.
Ti capisco, è il momento della giornata che preferisco anche io!
E quali sono i tuoi step immancabili?
Sicuramente la detersione, è lo step che più ha cambiato la mia pelle.
Imparare a detergerla con i prodotti giusti, che la puliscono in profondità senza aggredirla fa davvero la differenza. Il detergente di Skean è un ottimo alleato in questo senso e oltretutto profuma come un agrumeto maturo. Il rende il momento della skincare completo!
Simona, questa era la mia ultima domanda. Grazie infinite per aver partecipato a Skean Talks, hai reso questa intervista davvero speciale. Sono veramente contenta che tu sia riuscita a confidarti con me!
Grazie a te per questa opportunità e un bacio a tutte le lettrici di Skean Talks!
Articolo scritto da Paola De Nicola e Simona Beccarsimag
Pienamente d’accordo con Simona che seguo volentieri su Ig, anche per me la detersione diventa quel momento “coccola” alla fine della giornata, dove finalmente si rimuovono make-up ed impurità e con i giusti prodotti ci prendiamo cura della nostra pelle. Intervista interessante!